martedì 30 ottobre 2007

August Underground + Flowers of Flesh and Blood

Allora, ho recuperato qualche film nuovo. Ho letto un po' di recensioni, ho visto qualche pezzo, ma non li ho ancora visti per intero. E non solo per mancanza di tempo, ma anche perche' cercavo un momento adatto, e mi sono anche voluto prendere qualche momento per decidere se vederli davvero o meno. Si tratta di pellicole davvero ultra-gore, dove il senso di raccapriccio raggiunge limiti estremi, e di contro la struttura narrativa e' minima. Insomma, piu' che di film si tratta di vere e proprie gallerie degli orrori.

I primi due film sono August Underground e August Underground's Mordum, due film della ToeTag Pictures - piccola compagnia che si occupa principalmente di effetti speciali splatter. Uno il seguito dell'altro, raccontano con molta semplicita' le attivita' di un pazzo maniaco - e le sue imprese - nel modo piu' realistico possibile. E infatti e' tutto ripreso, volutamente, con una videocamera in modo simil-amatoriale, seguendo la trama secondo la quale a filmare sia il fidato amico del maniaco in questione, che lo accompagna nelle sue gesta. Ma appunto, la trama e' inesistente; si tratta solo delle varie attivita' svolte dal protagonista, e non ne nomino nessuna, anche perche' sono davvero ma seriamente raccapriccianti (soprattutto nel secondo film, dove e' presente anche un personaggio femminile che accompagna il protagonista).


Il terzo film e' invece giapponese, Flowers of Flesh and Blood. Fa parte della serie Guinea Pig, una serie di corto e medio-metraggi dedicati allo splatter estremo. Anche in questo caso, di trama non ce n'e' molta; un pazzo, vestito da guerriero samurai, dopo aver rapito e narcotizzato una ragazza, la lega al letto e pian piano la seziona, declamando fra un pezzo e l'altro delle specie di poesie. Girando in internet ho trovato come curiosita' che Charlie Sheen, avendo per caso visto questo film, abbia pensato si trattasse di un vero snuff, e abbia coinvolto l'FBI!


In effetti il punto in comune di tutti questi film e' il fatto di essere davvero vicini (volutamente) all'essere degli snuff movie: poca trama, molto realismo, solo violenza e perversione. Peraltro, la violenza ed il realismo sono davvero riusciti, perche' sopratutto per i prodotti della ToeTag e' difficile dire che si tratti di film splatter e non di realta'... Ecco, allora il dubbio che mi assale e' semplice: perche' vedere questo materiale? Intendo dire, personalmente sono appassionato soprattutto dei prodotti che sono ricchi di ironia e spunti (come quelli targati Troma), e riconosco che molti horror e splatter piu' "seri" sono opere artistiche che costruiscono una struttura narrativa per creare nello spettatore quelle sensazioni forti di suspance, spavento etc. Ma in questo caso non c'e' nulla. Solo iper-realismo, e un susseguirsi di scene sempre piu' raccapriccianti. E non so cosa dovrei provare nel vederle. Apprezzare il lavoro umano dietro gli effetti speciali? Calarmi nel realismo dei film e restare sconcertato da quanto possa arrivare a fare l'uomo? Rimanere affascinato dalla perversione fine a se stessa? In tutta onesta' non lo so ancora bene... spero solo che tutta questa cornucopia di violenza non mi lesioni troppo il cervello - e soprattutto non abbia l'effetto negativo di generare confusione fra cio' che e' reale e cio' che non lo e', oppure farmi sviluppare una certa insensibilita' verso la violenza stessa.

Su questo ultimo punto aggiungo una sola riflessione. Perche' credo che, al contrario del rischio di cui ho timore, splatter e horror possano essere uno strumento per il recupero del contatto. Del contatto con la nostra parte vera: quella carnale, quella materiale, quella della vita e della morte. Viviamo in contesti sempre piu' asettici e lontani da tutto quello che appartiene alla nostra natura. Recuperare - e conoscere - un livello piu' terreno credo sia una cosa buona, intendo dal punto di vista educativo. E non certo per spingere alla violenza, o per incitare in alcun modo all'amore per il sangue (altrui) ma al contrario per costruire un giusto equilibrio con certi aspetti della nostra vita, che possiamo forse nascondere (e lo facciamo) ma non certo eliminare. Per intenderci: mi stanno abbondantemente sul cazzo quelli che mi dicono di "non voler vedere" cosa accade nei macelli - perche' e' violento, e la gente non e' abituata a vedere la violenza vera. Io non ho schifo a vedere animali scannati, massacrati, aperti e sanguinanti. Ed e' per questo che ho il coraggio di affrontare la verita', e fare le mie scelte. Accetto la violenza, perche' e' reale. E la combatto, nel mondo reale, cosi' quanto invece la apprezzo nelle forme artistiche. Vai a capire se e' una cosa sana, oppure se ho problemi in testa - ma cosi' e', e questo e' quanto.

1 commento:

valien88 ha detto...

Sono interessanti queste tue riflessioni sulla violenza imitata, mostrata, esagerata. Anche io mi sono chiesto spesso cosa ci sia alla radice del piacere e del divertimento nel guardare lo splatter cinematografico. Nel mio caso la violenza reale (come, ad esempio, la macellazione degli animali a cui fai riferimento) è insostenibile, mentre quella della finzione cinematografica può essere piacevole (ad esempio, un film non eccezionale come "Splatters" di Peter Jackson l'ho trovato spassoso).